Fra qualche mese, circa 400,000 studenti diplomati in Italia si uniranno alla popolazione universitaria. Molti di loro, noti come studenti fuori sede, e le loro famiglie si troveranno ad affrontare la sfida di trovare un alloggio adeguato a un costo ragionevole.
Questo problema non è unico all’Italia, ma è diffuso a livello europeo, come dimostrano gli scioperi per gli affitti a Parigi, le proteste degli studenti a Londra e in altre capitali. In Italia, il problema esiste ed è necessario un intervento immediato, anche se le risorse dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) saranno disponibili solo nel 2026.
Attualmente, potrebbe essere utile adottare le proposte dell’Unione Piccoli Proprietari Immobiliari (U.P.P.I.), che includono:
- Un tavolo di discussione che coinvolga le associazioni rappresentative dei proprietari e degli inquilini, insieme alle Aziende per il diritto allo studio universitario.
- Sgravi fiscali IRPEF per gli studenti, consentendo la deduzione dell’affitto annuale senza limitazioni chilometriche e con una percentuale da definire.
- Pagamenti diretti da parte dell’Azienda per il diritto allo studio universitario ai proprietari, costituendo una percentuale del canone di locazione.
- Possibilità di agevolazioni fiscali per la ristrutturazione degli immobili inutilizzati, al fine di incrementare la disponibilità di alloggi.