Nell’ambito della crisi che affligge il commercio al dettaglio, l’implementazione di incentivi legati ai “canoni calmierati” emerge come una possibile soluzione, che trova il favore e il sostegno anche del Sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che recentemente si è espresso in merito.
I canoni calmierati, già applicati con successo alle locazioni ad uso abitativo, potrebbero rappresentare un nuovo approccio per sostenere i negozi di quartiere, nell’impari lotta contro la crescente concorrenza dei giganti commerciali e dell’e-commerce.
La crisi del commercio locale
Nell’ultimo biennio il risveglio dell’inflazione e la conseguente crescita dell’indice ISTAT ha segnato un aumento significativo dei canoni di locazione “commerciali”, che ha contribuito alla chiusura di numerosi negozi compromettendo la vitalità delle nostre città.
Dati recenti di Confcommercio evidenziano ad esempio che a Milano il 32% dei locali commerciali è sfitto, mentre nella Grande Milano la percentuale sale addirittura al 40%. La situazione non è migliore in altri centri urbani, con cifre preoccupanti a Pistoia, Modena, Pisa, Bolzano e Bologna.
La proposta dei canoni calmierati e i benefici del modello residenziale
Per fronteggiare questa crisi, l’idea di estendere il concetto di canoni calmierati al commercio al dettaglio emerge come una strategia potenzialmente efficace.
Modellato sull’esperienza positiva nel settore residenziale, questo approccio potrebbe incentivare la riduzione dei canoni di affitto commerciali, offrendo benefici simili a quelli riservati ai proprietari di immobili ad uso abitativo.
Infatti, nei contratti ad uso abitativo gli Accordi Territoriali hanno dimostrato il loro successo, offrendo ai proprietari l’accesso alla cedolare secca al 10% e sconti sull’Imu in cambio di canoni “concordati” inferiori a quelli di mercato.
Il concetto di canoni calmierati emerge dunque come una speranza per il commercio locale, vero presidio del territorio urbano, offrendo un approccio strutturale alla crisi delle locazioni commerciali dei negozi di “prossimità”.
In attesa di diverse decisioni legislative, l’adozione di misure simili a quelle applicate nel settore residenziale potrebbe essere la chiave per sostenere i piccoli esercenti e mantenere vive le strade e i quartieri delle nostre città.
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